Dopo un “travaglio” di quasi un anno oggi, salvo sorprese dell’ultima ora, è previsto il via libera della Camera al cosiddetto #collegatolavoro che dovrà passare all’esame del Senato al cui interno è contenuta la introduzione delle cd. dimissioni di fatto.
E' purtroppo prassi ormai comune che i lavoratori al fine di farsi licenziare dal datore di lavoro, si assentano dal luogo di lavoro senza alcuna giustificazione, in attesa del licenziamento e così della successiva percezione della Naspi.
Il datore di lavoro nulla poteva fare se non procedere al licenziamento per giusta causa ex. art. 2119 cc.
Nel “collegato lavoro” il legislatore è intervenuto, qualificando le dimissioni di fatto come una modalità innovativa di risoluzione del rapporto di lavoro.
In altre parole, il datore di lavoro, dinanzi ad una #assenza #ingiustificata del lavoratore di durata superiore a quella stabilita dai C.C.N.L. o, comunque, superiore ai 15 giorni potrà inoltrare comunicazione all’Ispettorato del Lavoro Territorialmente competente.
Una volta ricevuta tale comunicazione, l’Ispettorato del Lavoro procederà a verificare la veridicità di quanto affermato dal datore di lavoro. Qualora il controllo dovesse avere esito positivo, allora si verificherà una risoluzione del rapporto di lavoro per volontà del lavoratore, per la quale non saranno necessarie ulteriori formalità.
Il ruolo dell’Ispettorato del Lavoro è particolarmente rilevante in questo ambito. Esso, infatti, funge da garante contro licenziamenti arbitrari o ingiusti. Inoltre, il suo intervento è finalizzato a far sì che la cessazione del rapporto di lavoro avvenga in condizione di equilibrio e parità tra le parti.
Tuttavia, il meccanismo delle dimissioni di fatto non sarà operativo qualora il lavoratore sia in grado di dimostrare che, in realtà, la sua assenza dal luogo di lavoro è stata determinata da cause di forza maggiore o da eventi a lui non imputabili.
Pertanto, in presenza di una giustificazione da parte del lavoratore, non si verificherà la risoluzione automatica del rapporto di lavoro.
In questo modo, il legislatore fornisce comunque un meccanismo di protezione nei confronti dei Lavoratori, affinché l’istituto delle dimissioni di fatto non sia impiegato in modo scorretto e con finalità punitive.
Perché la norma sia in vigore bisognerà attendere gli obbligatori passaggi istituzionali e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale