Circolare Benefit Dipendenti
(D.L. 18.11.2022 n. 176 cd. “Aiuti quater”)
Il Decreto Aiuti quater, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 novembre u.s., ha previsto una importante agevolazione, valida per il solo anno 2022, nella cessione di beni in natura dell’azienda ai propri lavoratori (cd. Fringe Benefits).
Per ben comprendere la portata della nuova previsione riteniamo necessario un breve cenno alla normativa previgente.
Il Testo Unico delle Imposte Dirette prevede che non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente: “il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d'imposta a lire 500.000 (€ 258,23); se il predetto valore è superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito”
Alla luce di questa previsione risultavano quindi esenti da tassazione e contribuzione i beni ceduti ai dipendenti nel corso di un anno solare di valore inferiore ad € 258,23, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
Buoni spesa
Buoni acquisto
Buoni carburante
Doni e regali natalizi
Telefonia cellulare
Coperture assicurative extra professionali
Autovetture concesse in uso promiscuo
Interessi di favore su prestiti aziendali
Etc.
Qualora il valore del bene o la somma dei valori di diversi beni ceduti al dipendente risultasse di valore superiore ad € 258,23 l’intero valore sarebbe risultato imponibile.
Esempio 1
L’azienda consegna al dipendente un buono acquisto scarpe del valore di € 200,00. Il valore del buono non sarà assoggettato a tassazione e contribuzione. Il costo per l’azienda ed il valore per il dipendente sarà quindi pari al valore del buono spesa.
Esempio 2
L’azienda consegna al dipendente un buono acquisto scarpe del valore di € 300,00. Il valore del buono sarà assoggettato a tassazione e contribuzione. Il costo per l’azienda sarà quindi di circa € 360,00 ed il valore per il dipendente sarà di circa € 200,00.
Non era quindi possibile corrispondere al dipendente somme in denaro esenti. Le erogazioni dovevano essere effettuate unicamente tramite cessioni di buoni cartacei.
A valere per il solo anno 2022 vengono inserite due importanti modifiche:
1) La soglia annuale di esenzione viene fissata in € 3.000,00
2) E’ possibile erogare denari (rimborsi) in luogo di beni e servizi
I datori di lavoro possono erogare somme ai lavoratori (che potranno essere inserite quindi in busta paga) a rimborso delle spese dagli stessi sostenute per il pagamento delle:
utenze domestiche del servizio idrico
utenze domestiche del servizio energetico
utenze domestiche del servizio gas naturale
Le somme a questi titoli rimborsate non saranno quindi assoggettate a tassazione e contribuzione.
Esempio 3
L’azienda rimborsa al dipendente spese per il gas naturale domestico per un valore di € 2.000,00. Quanto rimborsato non sarà assoggettato a tassazione e contribuzione. Il costo per l’azienda ed il valore per il dipendente saranno quindi pari al valore di quanto rimborsato.
Cerchiamo di chiarire le possibilità con la modalità della “domanda e risposta”.
Chi sono i beneficiari?
I lavoratori dipendenti dell’azienda, gli amministratori, i co.co.co., i tirocinanti.
L’Azienda sarà rimborsata dallo Stato per le erogazioni date ai lavoratori?
No. Le somme rimborsate ai dipendenti restano a carico del datore di lavoro che potrà unicamente dedurli dal reddito.
E’ fatto obbligo al datore di lavoro di riconoscere tali rimborsi ai lavoratori?
No. Le somme vengono rimborsate ai lavoratori su libera decisione aziendale
In quale busta paga devono essere inseriti i rimborsi?
I rimborsi devono essere erogati entro e non oltre il 12.01.2023. Devono quindi essere inseriti in una busta paga che possa essere pagata entro tale data
Devono essere erogati a tutti i lavoratori?
No, trattandosi di benefit possono essere destinati ad personam. Il Datore di Lavoro potrà quindi decidere liberamente di rimborsare singolarmente uno o più lavoratori, una categoria di lavoratori, a tutti i lavoratori.
I buoni benzina fino ad € 200,00 eventualmente erogati ai lavoratori nel corso del 2022 (rif. nostra pec del 04.07.2022) concorrono al raggiungimento del limite di € 3.000,00?
No, i buoni benzina corrisposti nel limite di € 200,00 sono una previsione autonoma e rimangono quindi neutrali.
Quali altri benefit eventualmente erogati nel corso del 2022 risultano computabili per il raggiungimento della soglia di € 3.000,00?
Concorrono tutti i benefit riconosciuti ai lavoratori. I più frequenti sono:
- valore ACI delle autovetture concesse ad uso promiscuo
- alloggi ed abitazioni riconosciute a titolo gratuito ovvero pagamento diretto dell’affitto da
parte dell’azienda
- buoni acquisto e buoni spesa
- welfare contrattuale (ad esempio Metalmeccanica industria)
- Premi di risultato convertiti in welfare
- Valore di doni e regali natalizi (ad esempio il valore del cesto natalizio)
I buoni pasto, i ticket restaurant, la indennità sostitutiva della mensa concorrono al raggiungimento della soglia di € 3.000,00?
No, rimangono neutrali
Cosa succede se nel corso dell’anno 2022, sommando il valore di tutti i benefits concessi ai dipendenti, si supera la soglia di € 3.000,00?
Il valore di tutti i benefit erogati diviene imponibile fiscale e contributivo, (si richiama Esempio 2)
Le bollette di acqua-luce-gas rimborsate devono essere intestate alla persona a cui si rimborsano?
No, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che: “Il beneficio può riguardare immobili a uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.” (la frase “a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese” non è riferita al lavoratore ma al coniuge o familiare a cui è intestata)
Possono quindi essere rimborsate le somme riguardanti bollette intestate al dipendente stesso, al suo coniuge (anche alle unioni civili. Non si ritiene valida la mera convivenza), ai figli, ai genitori, generi, nuore, suoceri, suocere, fratelli e sorelle. Non è necessario che il lavoratore abbia la residenza o il domicilio nell’immobile a cui si riferiscono le bollette rimborsate.
Il lavoratore risiede in un condominio con spese centralizzate. Possono essere rimborsate?
Si. Possono essere rimborsate le somme intestate al condominio e poste a carico del lavoratore o dei suoi familiari (alle stesse condizioni di cui alla domanda precedente)
Quali bollette possono essere rimborsate?
Le bollette pagate dal 01.01.2022 al 12.01.2023. Si tratta di una interpretazione cautelativa vista la assenza di chiarimenti sul punto.
Quali documenti deve recuperare e aver cura di conservare il datore di lavoro?
Il Datore di lavoro avrà cura di acquisire e conservare, alternativamente fra loro:
1) copia delle bollette rimborsate e copia del relativo pagamento
2) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del D.P.R. 445/2000, con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche, di cui riporti gli elementi necessari per identificarle, quali ad esempio il numero e l’intestatario della fattura (e se diverso dal lavoratore, il rapporto intercorrente con quest’ultimo), la tipologia di utenza, l’importo pagato, la data e le modalità di pagamento
Riteniamo preferibile la prima opzione.
In entrambe le scelte è opportuno che il datore di lavoro acquisisca anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti la circostanza che le medesime fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, non solo presso il medesimo datore di lavoro, ma anche presso altri. La singola bolletta può infatti essere chiesta a rimborso ad un unico datore di lavoro.